Santu Lazzaru Stampa

Santu Lazzaru“U Santu Lazzuru” è una tradizione salentina antichissima e consiste in una nenia pasquale che veniva portata dai musicanti nelle masserie del basso Salento, in cambio di beni materiali (generi alimentari).

L’Associazione Centro Storico, avvalendosi della professionalità e delle ricerche svolte dalla “Compagnia musicante”, da oltre dieci anni ripropone questa tradizione alla popolazione della Città di Casarano, dividendo le fatiche di tutta l’organizzazione con la Parrocchia “Sacro Cuore di Gesù” di Casarano.
La tradizione vuole che “U Santu Lazzaru” venga portato dai musicanti durante un determinato periodo della settimana Santa. Questa usanza è stata però in parte modificata per l’entità del nostro obiettivo.
In genere, si impiegano quattro giovedì di Quaresima, con il fattivo impegno dei volontari del Centro Storico che nei mercoledì precedenti percorrono le strade che sono stabilite per la tappa del giorno dopo, mettendo sotto le porte un volantino d’avviso e una busta per alimenti. Sul volantino di avviso compaiono le date e le tappe dei musicanti durante i quattro Giovedì, un c/c bancario dove versare le eventuali offerte ed il testo della nenia che consente a chi ne avesse voglia di scendere in strada a cantare.
Durante il passaggio della carovana, che parte come di consuetudine dalla Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, alle ore 19.30, un primo gruppo precede i musicanti avvisando gli abitanti delle strade dell’imminente arrivo dell’allegra compagnia. Successivamente il folto gruppo, detto dei “lazzaroni”, porta questa gran ventata di Pasqua che si respira durante l’esibizione.
Alla fine della carovana vi sono poi gli ultimi volontari che accolgono i frutti della raccolta salutando, ringraziando ed incitando i presenti a seguire gli allegri viandanti. Di rilevante importanza è il lavoro svolto dai volontari della Protezione Civile di Casarano che si impegnano a garantire l’incolumità del corteo che raggiunge ormai le circa 200 unità tra adulti, bambini e anziani, molti armati di qualsiasi sorta di strumento tradizionale salentino.
E’ sicuramente commovente vedere la gente che viene fuori dalle proprie case per consegnare un po’ del proprio bene in una bolgia d’Amore e fratellanza (argomenti questi che fanno sempre meno notizia).
Il gruppo è quindi preceduto e seguito da un due pulmini che fungono da raccoglitori e che vengono spesso anche utilizzati per dare ristoro ai più piccoli ed un momento di riposo per i più anziani. Durante le ultime edizioni de “U Santu Lazzaru”, ci si è accorti che sono aumentate a dismisura le accoglienze che vengono preparate in genere dagli abitanti delle strade che di concerto organizzano bancarelle che servono per far ristorare i “lazzaroni” e che sono imbandite di ogni ben di Dio. Sembra quasi un motivo per spronare la carovana nel proseguire il percorso tante volte segnato anche dal mal tempo.

 

Ulitibbe bbene tutti quanti

Santu Lazzaru